Non facciamone un formaggio, come dicono i francesi. Ma questo cinema, dichiaratamente demenziale, lo è relativamente. Oltre le risate (che, onestamente, si susseguono), dietro i dettagli non esattamente raffinati, malgrado le indubbie facilità, traspare un mestiere intelligente. Il desiderio di sondare un'epoca e un paese.
Il ritmo è formidabile, le trovate si susseguono; e lo spettatore si ritrova continuamente in bilico tra la trasgressione surrealista e una specie di paradossale identificazione.
Un montaggio impeccabile per uno script notevole: ricostruzione di un incubo svelato solo dai titoli di coda, cammino all'inverso per ricostruire una notte di bagordi a Las Vegas. Addio al celibato, come di dovere: ma dove sarai mai finito uno dei quattro compari, sfumato nello sballo?